venerdì 16 gennaio 2015

La moda della graphic novel intellettualoide italiana.

Oggi è successa una cosa strana che ultimamente vedo succedere sempre più spesso, una ragazza (tipica alternativa\nichilista\vascobrondi) è entrata in fumetteria con degli amici pari suoi, ok so che la fumetteria appare spesso nei racconti ma che ci posso fare, e ravanando in giro per le nuove uscite se ne esce con un'insistente domanda:

"Ti è arrivato Golem di LRNZ?" (e sì ha detto L-R-N-Z e non Lorenzo Ceccotti)

Questa cosa sta succedendo sempre più spesso negli ultimi mesi e, anche se la cosa fa sempre piacere perché il fumetto sta venendo un po' alla volta riconosciuto come intrattenimento non da gente strana, fa anche un po' alterare. Questa categoria di persone è davvero una brutta razza, concedetemi il termine, perché non va a ricercarsi la storia classica, magari anche superiore (l'Incal di Jodorowky?), ma segue solo la moda del momento. Prima c'erano Gipi, Toffolo e Zerocalcare ora c'è Ceccotti.

Ho avuto modo di leggere la storia in questione e sì è una bella storia ma non credo che sarà una di quelle opere che a distanza di anni verrà ricordata come essenziale.

Il panorama di youtube certo non aiuta, credo ne abbiano parlato in diversi, e tende a creare hype (quanto odio questa parola) ad opere che stringi stringi non lasciano nulla in mano.

Mi viene in mente la scorsa edizione del Lucca Comics dove per raggiungere il banco della Bao per cercare un volume di Alan Moore, La saga dei Bojeffries per la cronaca, ho dovuto valicare un muro di gente che era lì solo per farsi autografare qualcosa di Zerocalcare, che mi piace come autore però anche lui sta diventando una piaga, e nel 90% dei casi tutte le persone in fila erano i tipici intellettualoidi, dovrei dire hipster ma è un termine che odio, che prima di avere letto il blog del buon Michele probabilmente avevano solo letto le strisce di Lupo Alberto su TV Sorrisi e Canzoni.

Tutto questo sdoganamento del fumetto sta diventando per chi, come me, segue questo tipo di arte, perché di arte si tratta, da quando hanno imparato a leggere. Cominciando con letture facili e di puro intrattenimento, supereroi o personaggi Disney, fino ad arrivare ad opere più mature, le graphic novel (termine che odio perché sono sempre fumetti ma si chiamano così perché i fumetti li leggono i bambini).

Non c'è più il passaggio graduale, c'è solo il tutto e subito e probabilmente dopo una lettura superficiale, perché svariate volte non viene capito il sotto-testo delle storie, il volume in questione viene abbandonato su qualche scaffale a prendere polvere perché queste storie che tanto vanno di moda al giorno d'oggi sono semplicemente mode temporanee. Sono convinto che tra un paio d'anni nessuno di questi pecoroni alternativi prenderà più in mano un fumetto.

Io amo il fumetto, amo quello che ci può offrire e vedere opere essenziali abbandonate sugli scaffali in favore della cosa figa del momento, perché lo dice internet, fa davvero male.
Dubito che mai elementi del genere, il radical chic dalle scarpine lucide, prenderanno in mano opere che hanno cambiato la storia del genere.

Ma alla fine meglio così, più roba bella per tutti gli altri.

P.S. oggi è uscito il primo volume della nuova edizione di Preacher se volete leggervi qualcosa di veramente bello, divertente e profondo (e se sapete leggere un po' tra le righe e non vi fermate a ciò che vedete) recuperatelo non ve ne pentirete.

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