lunedì 12 gennaio 2015

Youtube e l'arte di parlare per 30 minuti senza dire assolutamente niente.

Quest'oggi ero, come spesso capita in questo periodo, in fumetteria per ammazzare il tempo parlando col proprietario, mio caro amico, del più e del meno quando vediamo entrare nel negozio un ragazzino, non avrà avuto più di 12\13 anni. Dopo aver salutato, il ragazzino comincia ad avventurarsi per gli scaffali alla ricerca di dio sa cosa, rimbalzava casualmente tra i manga e gli americani. Dopo quasi venti minuti si avvicina alla cassa mentre io e Luca, il proprietario, parliamo del film "In Bruges" chiedendo i seguenti titoli:
-unastoria di Gipi;
-Grendel di Matt Wagner;
-il ristampone, tra l'altro fatto molto male, di Pk.

Sentendo la variegata e alquanto strana richiesta, io e Luca cominciamo a guardarci abbastanza basiti, recuperiamo 2 su 3, Gipi era finito la settimana prima, e gli porgiamo i volumi. Il ragazzino comincia a sfogliare Grendel e Pk, richiudendoli subito e commentando la parte grafica definendola "schifosa". Dopo la scenetta io e Luca gli chiediamo come fosse venuto a sapere, data la sua tenera età, di queste opere, il ragazzino risponde con due parole, che ogni volta che le sento mi fanno rabbrividire in preda al terrore, Dario e Moccia.

Incuriosito, una volta tornato a casa, vado a vedere il video dove il succitato "recensore" parla di Pk.
Mi ritrovo così davanti un video di 35 minuti, dove non viene detto assolutamente nulla se non "se non leggete Pk non capite nulla", tra l'altro argomento abbastanza ricorrente nei video di questa persona.

Io amo Pk, è stato il fumetto della mia infanzia, ogni mese aspettavo trepidante l'arrivo del postino con il nuovo numero per sedermi sul divano e divorarne la storia. Quando nel 2012 la Gazzetta dello Sport pubblicò la ristampa integrale di tutte e tre le serie corsi subito all'edicola più vicina per prenotare l'intera opera, 36 giganteschi volumi a cadenza settimanale, rileggendone le storie mi sono sentito nuovamente bambino, cercando di ricordare il mese di uscita delle storie e di cosa era successo. Il breve ritorno sulle pagine di topolino durante il mese di luglio 2014 ha avuto su di me lo stesso effetto (spero però che la storia venga raccolta in volume alla prima occasione).

Mi fa male al cuore vedere opere essenziali imboccate a forza ad un pubblico non abbastanza maturo per comprenderle. Ma mi fa ancora più male vedere gente che parla a vuoto per ore di queste stesse opere per ricavarne un profitto.

Il fumetto è arte e come ogni forma d'arte va scoperta in maniera autonoma.

Non seguite le idee di qualcuno su internet, cercate e leggete da soli.

Spero che questa moda dei recensori finisca il prima possibile, anche se la vedo dura.


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